Sono iniziati il 14 gennaio 2021 i corsi “Istruzione e Formazione Professionale” (IeFP) per l’a.s. 20/21. I corsi IeFP sono percorsi rivolti ai ragazzi e alle ragazze che hanno compiuto i 14 anni di età e consentono di acquisire una qualifica professionale riconosciuta dalla Regione Marche. La qualifica viene acquisita nel percorso di studi e consente comunque agli studenti e alle studentesse di assolvere l’obbligo formativo.
Si tratta di una particolare offerta di formazione, parallela al percorso che porta al diploma e di uguale valore svolta dal nostro Istituto. Il suo obiettivo è formare ragazzi che intendono inserirsi rapidamente nel mercato del lavoro e quindi, pur richiedendo impegno e costanza, si svolgono in modo molto diverso dalla scuola tradizionale.
Attraverso un percorso integrato di durata biennale, totalmente finanziato dalla Regione gli alunni hanno la possibilità dunque di ottenere , dopo il superamento di un esame, la Qualifica professionale.
Per l’a.s. 20/21 i corsi attivati sono:
Sede di Corridonia:
Operatore Elettronico
Operatore Meccanico
Sede di Civitanova:
Operatore Meccanico
Sede di Macerata:
Operatore Elettrico
I corsi prevedono una quota di lezioni di docenti “esperti esterni” svolte in orario “extracurricolare” cioè aggiuntivo e la frequenza consente di conseguire le qualifiche regionali IeFP di settore mediante un esame conclusivo previsto per l’anno scolastico 2021/22.
L’accesso all’esame di qualifica sarà possibile solo se il numero delle assenze non supererà il 25% delle ore totali di corso.
A breve vi racconteremo nel dettaglio in cosa consistono i corsi che i nostri ragazzi e le nostre ragazze stanno già seguendo nelle tre sedi dell’IPSIA “F. Corridoni”.
In questo video, noi ragazzi del 5^I della sede di Civitanova Marche, abbiamo deciso di trattare un argomento importante, particolare e in certi casi “spinoso”: la sessualità e la psicosessualità, messa però in relazione al benessere generale della nostra persona. Si tratta di un compito di realtà realizzato per l’UDA di Scienze Motorie dal titolo Salute, benessere e prevenzione.
Nel filmato, svolto anche esso con lo stesso stile simil documentaristico di quello riguardante le pandemie, abbiamo cercato di sfatare l’aura di tabù che circonda generalmente il tema, affrontando l’argomento in maniera scientifica e fattuale.
Nel fare questo, inoltre, abbiamo voluto ampliare il discorso mettendo in evidenza diverse sfaccettature, poiché noi che lo abbiamo realizzato, durante tutto il corso della progettazione, abbiamo ritenuto che fosse di fondamentale rilevanza dare allo spettatore una visione di insieme, per rendere il nostro messaggio più completo e diretto.
Ci teniamo ardentemente infine a ringraziare la professoressa di Educazione fisica Paola Paoloni, per la possibilità che ci ha offerto e per la supervisione in tutto il corso del lavoro.
Lorenzo Palmieri, Massimo Albanesi, Maid Gluich 5^I con la supervisione della prof. Paola Paoloni– sede di Civitanova Marche
Io non so se tu già sai Che l’acqua sgorga pura assai
Ben filtrata dalla roccia Giunge alla falda goccia a goccia.
Nella grotta raccolta e convogliata
Essa viaggia a gran portata
Attraverso verdi condutture Arriva a valle senza sbavature!
Poi riprende il suo cammino E viaggia pian pianino Finché viene, con una diga, sbarrata
E poi di seguito potabilizzata!
Micro-biologicamente ne esce pura
Ed arriva alla bocca sicura. Tutti la usano agevolmente E a volte, purtroppo, largamente…
Nelle vasche a decantar per ore
Per uscirne senza odore né colore.
E poi correre e lungo fiumi scivolare
E finire di slancio al mare
Quando la usi aprendo il rubinetto Ricorda sempre che non è solo un tuo diletto!
Usala sempre con moderazione Se vuoi dividerla con la popolazione!
Infine in fogna è risucchiata
Sporca e contaminata!
Se in natura dev’esser rilasciata
Nel depuratore, prima, va inviata!
Con questa filastrocca, la classe 2^I dell’Istituto IPSIA “F. Corridoni” della sede di Civitanova Marche è stata premiata al Concorso “C’ERA UNA VOLTA L’ACQUA” aggiundicandosi il premio come “Miglior elaborato realizzato da studenti della scuola secondaria di II° grado” pari a 500 euro da spendere in materiali didattici.
Il concorso promosso da ATO 3, l’ente che si occupa dei servizi connessi alla gestione e all’erogazione dell’acqua potabile nel territorio maceratese, era rivolto alle scuole di ogni ordine e grado e aveva come obiettivo la promozione e la sensibilizzazione di tutta la popolazione studentesca del territorio su due temi di grande attualità: il risparmio idrico e l’incentivo dell’uso di acqua di rubinetto in sostituzione delle bottiglie d’acqua.
La classe 2^I che, già nei mesi di ottobre e novembre, aveva affrontato la tematica delle “risorse idriche” nell’ambito dell’UDA dal titolo “RISORSE” insieme alla prof.ssa Sandra Giuli, dopo aver assistito alla visione del docu-film “Il cammino dell’acqua” girato dal giornalista Luca Pagliari ha iniziato la stesura della filastrocca ripercorrendo tutti gli argomenti affrontati a lezione.
Dopo aver individuato in ciascuna strofa i passaggi salienti del cammino che l’acqua compie, come descritto dal documentario, dalle sorgenti del Nera fino al mare, tutti gli studenti hanno lavorato alacremente per cercare rime e ultimare l’opera.
Con grandissima soddisfazione, in data odierna, abbiamo ricevuto la notizia di essere stati i primi classificati nella sezione “scuole secondarie di secondo grado” con la seguente motivazione:
una filastrocca in strofe quaternarie rimate, semplice ma efficace, che ripercorre il ciclo vitale dell’acqua, ribadendo nel finale l’importanza di un uso corretto di questa risorsa, tramite il semplice gesto di aprire il rubinetto solo quando necessario.
A questo importante riconoscimento si aggiunge anche la menzione di merito che la Commissione ha deciso di assegnare al lavoro La leggenda dell’acqua realizzato dalla Classe Laboratorio L2 – Italiano per stranieri dell’IPSIA “F. Corridoni” di Corridonia insieme al professor Patrizio Altarocca con la seguente motivazione:
Una piccola storia corredata da pensieri di ragazzi che hanno toccato con mano cosa voglia dire vivere in situazione di scarsità della risorsa idrica. Pensieri semplici, ma di grande forza comunicativa, che meritano il riconoscimento di una menzione di merito.
Sandra Giuli, coordinatrice della sede dell’IPSIA “F. Corridoni” sede di Civitanova Marche
Questa mattina i prof dell’IPSIA di Corridonia si sono dati appuntamento a scuola per continuare la sistemazione dei libri in attesa della tanto sospirata apertura.
I lavori di sistemazione del locale svolti durante lo scorso anno sono stati possibili grazie allo spostamento di tutti i libri in un locale della scuola poco utilizzato.
Adesso è il momento di riportarli al loro posto, ma non prima di averli catalogati.
Infatti, grazie all’adesione al Polo delle Biblioteche delle Marche, è iniziato anche il lavoro di catalogazione dei testi presenti nella biblioteca.
Così stamattina, armati di un paio di carrelli, della chiave dell’ascensore e di tanta buona volontà Antonella Macellari, Eleonora Ippoliti, Fiorenzo Pettinari, Romina Rosini e Sabrina Bartolacci, coordinati da Cinzia Orlandi, hanno lavorato per riportare i libri nei locali della biblioteca, dividerli e sistemarli per facilitare il lavoro di catalogazione.
Adesso non ci resta che sperare che anche questo passaggio sia il più possibile veloce e la biblioteca diventi fruibile per i lettori dell’IPSIA “F. Corridoni” e non solo.
Vi terremo informati sulla continuazione dei lavori intanto qualche foto della nostra bella biblioteca!
Benvenuti, anzi… bentornati! Oggi vi voglio raccontare di come ho trascorso la giornata del 22 dicembre… beh come l’ho trascorsa??
L’ho trascorsa facendo una nuova intervista in una azienda del nostro territorio: le “Fonderie PL” di Montefano.
Insieme a me c’erano ovviamente Elia Paolantoni e Giovanni Coccia, i due cameraman, la professoressa Silvia Casilio e questa volta ci ha accompagnato anche il professore Roberto Ciccioli, docente di Tecnologia Meccanica.
da sinistra: Leonardo Moretti (3^D), il prof. Roberto Ciccioli, Elia Paolantoni (3^D), Giovanni Coccia (3^D)
da sinistra: il prof. Roberto Ciccioli, Luca Paoletti, Elia Paolantoni, la prof.ssa Silvia Casilio, Giovanni Coccia, Leonardo Moretti
La nostra intervista si è rivolta, nello specifico al fondatore della “PL Fonderie”, ovvero Luca Paoletti.
Lo abbiamo conosciuto e vi assicuro che è una persona cordiale, gentile e simpatica, almeno per me (poi non so gli altri).
Appena entrati negli uffici, ci ha fatto conoscere i vari collaboratori… ma a questo vengo dopo… il motivo?
Iniziano le riprese.
Ci hanno portato in una stanza dove fanno le conferenze e, una volta entrati, abbiamo montato tutte le nostre armi: videocamera, computer, audio, video… tuttooooo… una volta pronto, io e Luca Paoletti ci siamo guardati e ho detto… si comincia!
A voi il video che metteremo qua sotto.
Vi è piaciuta l’intervista?
Bene! Finita la nostra chiacchierata con Luca Paoletti, abbiamo smontato tutto, ma aspettate, mica abbiamo smontato per andare via, no no no no, il bello deve ancora arrivare… ve ne accorgerete dalle prime foto che metteremo qua sotto!
Da come potete vedere, abbiamo iniziato il tour dell’azienda, partendo dagli uffici, dove abbiamo conosciuto il responsabile del funzionamento e accensione delle macchine da due computer! Abbiamo poi conosciuto Sabrina Sampaolesi che si occupa del reparto logistico detto Logistic dept. – ovvero gestione delle merci – all’interno degli spazi logistici.
Dagli uffici siamo passati all’officina, ma prima di entrare c’era un mini corridoio, con una lavagna ed in questa lavagna c’erano appesi tutti fogli con l’andamento delle giornata, delle macchine, le entrate dei collaboratori e la produttività, in pratica erano dei grafici giornalieri.
Alla nostra destra, c’erano invece tutti contenitori con i campioni pronti per i clienti.
Questi campioni erano suddivisi in 3 colori:
verdi ovvero certificati;
gialli ovvero in fase di attesa;
rossi contenenti la merce da rivedere perché presenta dei difetti.
E ora, una volta entrati, ci siamo diretti in una piccola stanza: la stanza “controllo qualità”. Appena sono entrato lì mi sono innamorato, era il mio paradiso, ho subito visto computer con DISEGNO 3D, collegati alle macchineeeee… cioèèè woowww. Queste macchine vengono dette “macchine a controllo numerico”.
In questa stanza lavorano due operatori e hanno il compito di verificare la produzione dall’inizio alla fine. Se tutto va bene, le macchine danno OK, e controllano con diversi strumenti: calibri, tamponi P/NP, micrometri, comparatori ecc..
che cosa sono i tamponi P/NP?
Sono dei tamponi per i fori, a forma di cilindro e misurano il Dmax (diametro massimo) e il Dmin (diametro minore)… questo tampone viene chiamato “passa non passa”, su un lato del campione compare una striscia rossa, significa che non passa.
Un’altra macchina presente nella stanza è la macchina a raggi X e serve per individuare la porosità.
Che significa porosità?
Per porosità si intende la presenza di bolle d’aria nel pezzo. Queste bolle rendono il pezzo fragile e di conseguenza provocano delle perdite. Queste bolle vengono quando il materiale con cui si lavora si fonde, e una volta raffreddato succede che rimangono delle piccole bolle d’aria al suo interno, e per questo c’è la macchina a raggi X.
Ed infine c’è lo spettrometro per l’analisi del bagno fuso che permette di misurare lo spettro della radiazione elettromagnetica.
Usciti da qua, abbiamo visitato alcune macchine dell’azienda.
Abbiamo visto la fusione dell’alluminio, fino alla lavorazione del pezzo: è stato fantastico perché in pochi minuti lo abbiamo cisto realizzato davanti ai nostri occhi. Qua sotto metteremo tutte le foto delle diverse macchine, mi raccomando guardateli!
Tutto quello che vi sto raccontando ci è stato riferito dall’ingegnere Luca Mariani che si occupa del controllo qualità e da Michele Trillini, il responsabile della Fonderia.
Michele Trillini – Responsabile della Fonderia.
Luca Mariani – Responsabile del controllo qualità
Una volta usciti, ci siamo diretti ad un’altra parte dell’azienda, l’officina meccanica.
Al suo interno erano presenti 2 collaboratori, il tornio, trapani a colonna, macchine a controllo numerico, ed uno scaffale con un’infinità di stampi per la fusione, tutti divisi per colore:
verde stava okay;
giallo da controllare;
rosso (che non era presente) era KO.
E niente il nostro tour si è concluso! Spero che il mio racconto vi sia piaciuto perché questa azienda a me è piaciuta moltissimo: ancora sto dicendo quanto mi è piaciuta la stanza del controllo qualità, woowwww!!!
Per oggi è tutto, ci vediamo nel 2021 per una nuova intervista!
Ci sentiamo presto, ciaoooooooooooo
Moretti Leonardo 3^D – riprese e foto di Giovanni Coccia e Elia Paolantoni (3^D)
Our school is a multicultural and intercultural one: IPSIA “F. CORRIDONI” is an inclusive school which respects students’ traditions and cultures.
WE LOVE SHARING!
Let us introduce you our best dishes from all over the world!
Nell’ottica di una Educazione alla Cittadinanza Mondiale, siamo educatori di intercultura e di inclusione.
In tal senso, il cibo, con un linguaggio universale, può mettere “allo stesso tavolo” anche persone tra loro sconosciute, di varie provenienze e culture. L’unica ricetta possibile per la società multiculturale di oggi è il “dialogare”, costruendo ricette sociali che valorizzino la diversità e che diffondano inter-cultura.
Quindi, partendo semplicemente da un argomento affrontato insieme a livello lessicale in lingua inglese, cioè il cibo, è nato spontaneamente un dialogo interculturale in cui le alunne e gli alunni della classe 2^A Servizi per la sanità e l’assistenza sociale hanno raccontato i propri piatti preferiti.
Vista l’eterogeneità delle studentesse e degli studenti, si è arrivati a un confronto tra ingredienti, ricette e tradizioni.
Così, a distanza, in tempi di DAD, sulla scia di quanto iniziato lo scorso anno dal laboratorio per il dialogo interculturale, le alunne e gli alunni hanno realizzato lavori multimediali in lingua inglese che sono stati raccolti in un video, il cui montaggio è stato minuziosamente curato dall’alunna Serena Leoperdi. Un ottimo lavoro di squadra e di cooperazione!
Purtroppo, viste le restrizioni del momento, non è stato possibile condividere concretamente i gusti dei diversi piatti presentati, ma solo immaginarli. Non appena ci verrà permesso, apriremo la cucina della scuola e ci metteremo ai fornelli! Imbandiremo una vera e propria tavolata, in cui poter godere la convivialità tra culture diverse.
L’orientamento proposto dalla nostra scuola – come ogni anno in questo periodo dell’anno – è elemento decisivo per la scelta della scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni e delle alunne. Questo momento avrà ricadute sulla formazione, le competenze, le esperienze e in generale il futuro di ogni singolo ragazzo e ragazza. Questo è strumento per districarsi difronte l’orizzonte delle possibilità.
Dal questionario d’ingresso sottoposto ai nostri alunni e alle nostre alunne del biennio (in totale 150 ragazzi e ragazze in tutte e tre le sedi) sono emersi orientamenti interessanti che sono stati sottoposti ad analisi.
Il 25% dichiara di essere venuto a conoscenza dell’offerta didattica dell’IPSIA “F. Corridoni” tramite l’orientamento organizzato dalla scuola stessa, appunto. Il 7,7% dal sito internet della scuola mentre la stragrande maggioranza degli alunni e delle alunne, circa 2/3 di coloro che hanno risposto, sono venuti/e a conoscenza di cosa sia l’IPSIA “F. Corridoni” tramite il passaparola di un amico o di un parente.
Il passaparola tramite testimoni privilegiati che godono di fiducia e vicinanza – agganciandosi alle reti relazionali della famiglia o dell’alunno – funge da principale riduttore di complessità permettendo di superare dubbi e indecisioni. Occorre poi operare una differenziazione all’interno delle cerchie familiari.
L’influenza dei genitori nella scelta della scuola sembra incidere, difatti, in tono minore: solo il 15,4% ha dichiarato che l’influenza dei genitori è stata decisiva; il 17,3% rileva che è stata molto importante, mentre il 26% dichiara che è stata minimamente decisiva.
Ancor meno rilevante, invece, è l’influenza degli insegnanti delle scuole medie. Essi sembrano avere meno peso dei genitori nella scelta della scuola secondaria di II grado. Più del 60% ha dichiarato che l’influenza in questo caso è stata minima o comunque bassa.
L’attività di orientamento più diffusa è risultata essere la visita della scuola, il 46% ha dichiarato di aver partecipato. A tal proposito anche quest’anno, nonostante il periodo difficoltoso legato alla pandemia, è possibile visitare la nostra scuola in presenza e in tutta sicurezza prenotando la visita.
Altra attività molto gettonata di tipo esperienziale è il laboratorio. La nostra scuola, infatti, si contraddistingue da sempre per l’attivismo, la centralità dell’esperienza, la capacità realizzativa, la cooperazione e il pragmatismo. Le attività di laboratorio sono il fulcro dell’offerta didattica e formativa dell’IPSIA “F. Corridoni”. Molte sono le ore dedicate e molteplici sono le attività svolte.
La motivazione maggiore di spinta all’iscrizione al nostro istituto è lo svolgimento di queste attività pratiche, laboratoriali, esperenziali e la consapevolezza evidente che i nostri indirizzi offrono di gran lunga maggiori possibilità di lavoro al conseguimento del diploma in confronto alle altre scuole.
La dimensione del lavoro sembra essere al centro della scelta dell’istituto. Dati, questi, che sembrano confermare le aspettative. I tempi di incertezza che viviamo insistono sull’esigenza di avere una collocazione chiara in ambito societario/lavorativo.
Questa è la direzione intrapresa dal nostro istituto che attraverso una programmazione estesa dei PCTO (alternanza scuola-lavoro) assicura esperienze significative, professionali, sottolineando il radicamento della scuola nel territorio e nel tessuto imprenditoriale locale.
La scelta rimane rispettosa delle passioni degli alunni, più del 70% dei rispondenti dichiarano di nutrire interesse per le materie di indirizzo. Forse anche per questo la quasi totalità dei rispondenti è soddisfatta della scelta che ha fatto.
Uno dei dati che sorprende maggiormente è la volontà degli alunni e delle alunne che hanno risposto al questionario (circa il 40%) di lasciare aperta la possibilità di accedere all’università una volta terminati gli studi. Certo, su quel 40, il 32% ha dichiarato che questa possibilità è in forse, ma comunque questo è un dato su cui bisogna riflettere.
Infatti, rispetto al passato si evidenzia una presenza sempre maggiore di iscrizioni alla formazione universitaria da parte di studenti provenienti da tecnici e professionali.
Anche da questo punto di vista l’incertezza penetra nella vita dei ragazzi e delle ragazze. I percorsi di vita sono sempre più all’insegna della contingenza. Le scelte sempre rivedibili.
Ed è qui che la scuola deve saper sostenere e accompagnare. Deve offrire fino all’ultimo la possibilità di cambiare strada, offrendo, nei limiti del possibile, gli strumenti adeguati per affrontare un ventaglio ampio di scelte, nella speranza, riprendendo De Gregori, che la ragazza o il ragazzo “si farà”.
Massimiliano Orazi e Mauro Vecchietti – docenti sede di Corridonia
In questo filmato, pensato e ideato in stile documentaristico da noi studenti della sede di Civitanova, sotto l’attenta supervisione della Prof. Roberta D’amore, abbiamo deciso di narrare l’argomento che domina lo spazio di attualità nei quotidiani e i telegiornali da ormai parecchio tempo, dando rilevanza nel racconto a fatti scientifici e avvenimenti di cronaca che hanno segnato indelebilmente questi ultimi mesi.
Nel fare ciò, però, abbiamo voluto buttare anche un occhio alla storia, facendo un excursus delle pandemie più significative che hanno flagellato il genere umano nei secoli e nei millenni scorsi, spiegando come esse abbiano avuto luogo e come abbiano influenzato negativamente il vissuto dell’umanità di quel periodo, citando anche qualche avvenimento storico e letterario.
Negli ultimi frammenti di video, infine, noi ragazzi ci siamo sentiti di fare una piccola dedica al nostro istituto e a tutte le persone che ne fanno parte, per dimostrare gratitudine per aver gestito al meglio una situazione particolarmente spinosa e complicata.
Lorenzo Palmieri, Massimo Albanesi, Maid Gluic, Laura Munteanu 5^I – sede di Civitanova Marche
L’incontro, a cui parteciperanno le classi 2^A, 3^A, 4^A, 3^B, 4^B, 3^D, 4^E, 3^G, 5^G, 3^I, 5^I, 4^S, 5^S, sarà l’occasione per approfondire la narrazione sulla stregoneria popolare marchigiana, che muove dal generale al particolare della scena locale, nel quale si ripercorrono storia, suggestioni, leggende, superstizioni che hanno caratterizzato il territorio e che hanno avuto da sempre le donne come protagoniste principali.
Ci sarà occasione per riflettere da un punto di vista storico sui cambiamenti socio-culturali che contribuiscono a costruire non solo l’immaginario collettivo ma anche la radicalizzazione di stereotipi che definiscono ruoli e strutture sociali. Il libro, pur concentrandosi sul periodo della caccia alle streghe di epoca rinascimentale, abbraccia un periodo più ampio arrivando fin quasi alla contemporaneità.
Il permanere di stereotipi (soprattutto di genere) saranno anche occasione per approfondire tematiche proprie dell’educazione civica.
Questo incontro, che speriamo sia il primo di una lunga serie, è stato possibile grazie alla collaborazione dei docenti e delle docenti del Dipartimento di italiano e storia di tutte e tre le sedi del nostro istituto.
La classe 2A parteciperà alla lezione in presenza dalla biblioteca scolastica. Le altre classi si collegheranno sulla piattaforma Meet al link:
Un approfondito studio sulla stregoneria popolare marchigiana, che muove dal generale al particolare della scena locale, nel quale si ripercorrono storia, suggestioni, leggende, superstizioni che hanno caratterizzato il territorio e che hanno avuto da sempre le donne come protagoniste principali.
Una narrazione che passa dai processi per stregoneria, fatture e malefici restituiti dagli archivi locali, alle credenze diffuse in tutta la regione, ripercorrendo luoghi stregati e ricordando aneddoti, paure e stratagemmi utilizzati da sempre per difendersi dagli attacchi delle fattucchiere.
Tra delazioni, torture, metamorfosi e formule magiche si delinea così un racconto che attraversa quasi sette secoli, inseguendo le tracce di quelle che nel dialetto marchigiano venivano chiamate sdreghe, donne a cui vennero attribuite le azioni peggiori a danno della comunità e che rappresentarono spesso un capro espiatorio ideale per sfogare timori, sensi di colpa, sofferenze e scontento.
Attraverso un’analisi accurata, densa di suggestioni, l’autrice restituisce così a queste donne un’identità, a volte concreta, altre evanescente, ma sempre ben presente nella coscienza collettiva, dall’antichità più remota fino ai nostri giorni.
Silvia Alessandrini Calisti ha una laurea quadriennale in lettere moderne e una specialistica in Archivistica e Biblioteconomia. Per diversi anni libera professionista nel settore bibliotecario, ha collaborato anche con l’Università degli Studi di Macerata e di Roma 3. Dal 2010 è passata al settore della comunicazione digitale e al web marketing territoriale; ha fondato poi mammemarchigiane.it, portale di interesse regionale rivolto alle famiglie (Golden Media Marche 2015; Premio Impresa Donna 2016). Collabora con l’associazione Osservatorio di Genere, per cui si occupa di comunicazione e tematiche legate al femminile nella tradizione marchigiana. Scrive anche per «Vitamine Vaganti», rivista ufficiale dell’associazione Toponomastica Femminile. Appassionata di folklore locale e microstoria, per Giaconi Editore ha già pubblicato il libro Sani e Liberi, la maternità nella tradizione marchigiana (sec. XVI-XX).
É questo il titolo di una delle più famose canzoni del periodo natalizio, scritta da Mariah Carey; questa frase tradotta significa “Tutto quello che voglio per Natale sei tu!” e l’ho scelta, come introduzione per questo articolo, perchè sintetizza il mio desiderio per questo Natale 2020.
É così strano perché non è possibile festeggiare come eravamo soliti fare fino allo scorso anno.
Non si può stare con tutta la famiglia al completo, partecipare ai grandi cenoni, riunirsi con gli amici per giocare a carte e soprattutto festeggiare tutti insieme fino alla sera tardi.
Il COVID-19, purtroppo, non ha permesso tutto questo e ciò mancherà ad ognuno di noi: quell’atmosfera così calda e che riscalda il cuore.
Ma, comunque noi non ci arrendiamo e in qualche modo lo festeggeremo comunque. Distanti ma uniti nella speranza che tutto questo si risolverà.